Bibliografia:

Andrea Balzola, Annamaria Monteverdi, Le arti multimediali digitali,storia, tecniche, linguaggi, etiche ed estetiche delle arti del nuovo millennio, Garzanti Libri, Milano, 2004.

Lorenzo Taiuti, Arte e media. Avanguardie e comunicazioni di massa, Costa&Nolan, Genova, 1996.

Simonetta Fadda, Neoismo e altri scritti, Idee critiche sull’avanguardia contemporanea, Costa & Nolan, Genova, 1995.

Vittore Baroni, Arte Postale – Guida al network della corrispondenza creativa, AAA Editrice, Bertiolo, 1997.

Web:

Archivio internazionale mail art 
http://www.guzzardi.it/arte/
archiviomailart/archiviomail2.html

Il concetto di mail art spiegato da Vittore Baroni
http://www.ecn.org/
hackerart/visionatotale…

Vita e opere di Ray Johnson http://www.ecn.org/
hackerart/visionatotale…

Guglielmo Achille Cavellini 
http://www.hackerart.org/
soggetti/c/cavellini.htm

Fluxus portal for the internet 
http://www.fluxus.org/

Cronologia e registrazioni sonore di happening Fluxus http://www.strano.net/
town/music/fluxus.htm…

fLuXuS deBriS!
http://www.artnotart.com/
fluxus/index2.html

Manifesti neoisti
http://www.lutherblissett.net/
archive/008_it.html

Luther Blisset Project 
http://www.lutherblissett.net/
index_it.html

Lettrismo
http://www.lettrisme.org/

Percorso dalla mail art al neoismo
http://www.ecn.org/
hackerart/visionatotale…

Perdita dell’aura ed unicità ai tempi della clonazione creativa, neoismo e net.art http://www.ecn.org/
hackerart/visionatotale…

Nomi multitpli e neoismo: che c’entra Luther Blissett? 
http://www.dvara.net/
hk/neoismo.asp

Alle origini, la net.art si è caratterizzata non tanto per i contenuti delle opere, quanto per l’importanza assegnata al networking, alla rete di relazioni che si può formare tra gli individui tramite i più recenti dispositivi tecnologici, tanto si è spesso considerato lo stesso pubblico produttore, target e contenuto stesso delle opere. La nascita della net.art è strettamente legata al fatto che dal concetto di ricezione passiva dell’opera si sia giunti al concetto di fruitore come soggetto attivo, a volte ben cosciente della sua condizione di sorgente propulsiva della creazione artistica. L’accento, spostatosi dal prodotto al momento generativo, sottintende che l’elemento sociale e la partecipazione collettiva siano temi senza la cui esplicazione non sarebbe possibile immaginare la net.art. La condivisione di idee ed informazioni nella comunità, la connettività che deriva dall’uso creativo dei media e di tutti i possibili mezzi di comunicazione sono obiettivi cui tende esplicitamente gran parte di tale produzione artistica. Molti di questi aspetti, pur essendo propri della net.art, derivano da espressioni artistiche precedenti, quindi da movimenti che si possono definire progenitori di questa nuova forma artistica, episodi propulsori che nella net.art hanno trovato un erede e allo stesso tempo una continuazione, a volte una sorta di rinascita ideologica.

Mail-art 
Si possono rintracciare gli esordi della mail-art a partire dagli anni Cinquanta, ma l’anno a cui di norma si fa riferimento è il 1962.
In quell’anno, infatti, nacque la New York Correspondence School(che nel tempo assunse i nomi più disparati, tra cui NY Gymnastic School e Buddha University). Nei primi anni Sessanta, infatti, Ray Jonhson collezionò i suoi contatti postali e ne fece una rete di corrispondenze ordinaria, ragione per la quale è considerato il padre dell’arte postale. Quell’iniziativa ebbe immediatamente un riscontro: il formarsi di una vera e propria rete artistica internazionale di artisti che iniziarono ad esprimersi utilizzando il circuito postale. Quindi la mail-art, o arte postale, consiste nel creare ed intrattenere relazioni tramite il mezzo postale con il solo fine di comunicare e “collegarsi”; i mail-artisti spediscono e ricevono lettere, cartoline o qualsiasi altro materiale. L’intento è quello di mettere in relazione i concetti e le persone, il mittente e il destinatario, in modo spontaneo o addirittura casuale (senza cioè che vi debbano essere dei legami tra gli individui che vi prendono parte). Si tratta chiaramente di un’idea che reca la forte intenzione di fare network in un contesto particolare ed alternativo a quello del circuito del mercato artistico. Considerato questo aspetto “anarchico”, la parentela dell’arte postale con la net.art risulta evidente. Il concepire i mezzi di comunicazione come strumenti per favorire la libera connessione tra le persone non è solo un tratto comune, ma è un fatto assolutamente fondante sia nella mail-art che nella net.art. In Italia, l’arte postale iniziò a diffondersi soltanto a partire dalla seconda metà degli anni Settanta grazie a Guglielmo Achille Cavellini; la prima fanzine italiana dedicata all’argomento,Arte Postale!, uscì solo nel 1979. I fondatori della mail-art, Ray Johnson e gli altri membri che negli anni Sessanta diedero vita ai primi progetti collettivi e alle prime mostre, erano tutti provenienti da una stessa esperienza fondamentale, quella del gruppo Fluxus. Inizialmente, infatti, l’arte per corrispondenza era nata come una forma di espressione multimediale e non necessariamente cartacea, era stata ideata per essere una rete anarchica di contatti tra le persone, che senza regole e senza altri scopi servisse esclusivamente per mettere in relazione e confrontare vissuti ed idee in modo diverso da quello dogmatico e censorio della comunicazione dei mass-media. Il fatto che il germe di questa forma artistica sia rintracciabile in Fluxus lascia facilmente dedurre l’importanza di Fluxus stesso per la net.art.

Fluxus
Questo movimento nacque a New York all’inizio degli anni Sessanta (il termine “Fluxus” fu concepito nel 1961), riunendo una vasta gamma di artisti (Brecht, Paik, Cage, Ono, Maciunas, Corner, Vostel, Flynt, Watts e molti altri) che per lo più già si occupavano di happening e performances nel clima di revival dadaista di quegli anni. Il linguaggio utilizzato era un’ibridazione di diversi modi espressivi, una sperimentazione e mescolanza di musica ed arti visive, destrutturate e riassemblate per ottenere una fusione di tutte le arti ed abbattere la barriera divisoria tra arte e vita. Gli happening Fluxus tendevano all’eliminazione della distanza tra opera e spettatore e tra spettatore e artista, realizzando performances nelle quali l’azione artistica diveniva inter-azione. Creare uno sconfinamento linguistico e negare la differenza tra arte e vita, tra artista e spettatore, significa chiaramente che Fluxus ha cercato di cambiare la percezione dell’arte, di privarla dell’aura di trascendenza e riportarla a dialogare con il quotidiano, con il contingente, con la casualità delle cose. Le opere nate dal movimento sono spesso giocose, ironiche e persino infantili, fondamentalmente basate su una concezione ludica dell’arte. Ovviamente tali sviluppi non sarebbero stati immaginabili senza la lezione del Dadaismo, ma gli aspetti innovativi di Fluxus non vanno sottovalutati (ad esempio, contrariamente al Dadaismo e a qualsiasi avanguardia storica, Fluxus non si è mai dato alcuna rigida definizione). In effetti, già a partire dalle origini del network negli anni Sessanta, molti mail-artisti hanno visto la mail-art come un’evoluzione sia di Fluxus che di Dada, interessandosi ed ispirandosi profondamente ad entrambi. Un altro movimento notevolmente affine alla net.art è il Luther Blissett Project, progetto nato nel 1994 e diffusosi rapidamente in diversi paesi europei (in special modo in Italia, in Spagna e in Germania), una delle cui evidenti caratteristiche in comune con i progenitori dell’arte della connessione è data dall’uso del nome collettivo (Multiple name). A metà degli anni Settanta, tra gli esponenti dell’arte postale, si pensò il concetto di nome multiplo con il lancio del progetto BLITZINFORMATION’s, tra le cui iniziative figurava, infatti, quella di cambiare i nomi di tutti i partecipanti in quello unico di Klaos Oldanburg. Nonostante il fatto che ad ogni Klaos Oldanburg fosse assegnato un numero per potersi distinguere, l’idea rappresentava ugualmente una forte critica alla tradizionale concezione dell’identità. Un altro progetto di nome collettivo ad opera di un gruppo di mail-artisti fu ideato nel 1977 e prevedeva l’utilizzo del nome Monty Cantsin, una sorta di “pop-star aperta”, a disposizione di qualsiasi musicista che intendesse assumerne l’identità per un concerto.

Neoismo
Proprio dall’identità multipla Monty Cantsin nacque, nel 1979, quello che probabilmente più di ogni altro movimento artistico è direttamente in rapporto con la net.art, il Neoismo, nato negli Stati Uniti e rapidamente diffusosi in America Latina, in Australia e in Europa. Una particolarità del Neoismo (termine ironico che si compone esclusivamente di un prefisso e di un suffisso) è il concetto di “Apartment Festival”, riunioni della durata di diversi giorni che si tenevano nelle case, il primo dei quali, l’International Neoist Apartment Festival (APT) del 17 Settembre del 1980, ebbe luogo a Montreal e consistette in proiezioni video, installazioni, dibattiti e performances. Diventare un neoista ed iniziare a partecipare a questi festival era apparentemente molto semplice: era sufficiente dichiararsi tale e adottare il nome Monty Cantsin. Un’altra identità multipla molto utilizzata fu Smile, nome che assunse anche una delle più importanti riviste atte a veicolare informazioni relative al movimento. L’utilizzo di uno pseudonimo collettivo è un mezzo di cui si avvalsero i neoisti per affermare la crisi dell’identità nel mondo dell’arte, per smascherare le contraddizioni del mondo artistico e mediatico, per ironizzare intorno a questi sistemi agendo con maggiore libertà. Lo stesso meccanismo e i medesimi scopi appartengono apertamente al Luther Blissett Project, che è basato per intero su di un personaggio immaginario nato per essere usato come strumento. Una caratteristica ricorrente in questi movimenti è la nota sarcastica ed ironica (il Neoismo non esiste ed è una pura invenzione dei suoi nemici, gli antineoisti), presente spesso anche nei progetti dei net.artisti. Il principale teorico neoista fu Stewart Home, il primo a proporre e ad incentivare la tecnica del plagiarismo, riscoperta come procedimento strategico e largamente impiegato dalla net.art. Inoltre, Stewart Home fu anche colui che incentivò la produzione di testi scritti utili alla diffusione delle idee del movimento e che nel 1984 pubblicò il manifesto neoista. Le suggestioni dell’avanguardia e del Dadaismo non sono trascurabili neanche in questo caso. Difatti, nel 1920 Richard Huelsenbeck pubblicò l’Almanacco Dada, la prima proposta (mai realizzata) per un’arte specificatamente telefonica. L’interesse per il sociale, l’umorismo, l’uso del dibattito critico, la tendenza alla guerriglia semiologica contro i linguaggi della società di massa, l’atteggiamento estremista e provocatorio sono tutti elementi che, scaturiti nell’ambito delle avanguardie, sono stati riattualizzati da movimenti come il Neoismo, la mail-art, Fluxus, Luther Blissett e che, infine, hanno posto le fondamenta per la nascita e lo sviluppo della net.art.



Dall’alto:

Copertina di un numero della rivista neoista “Smile”, pubblicato da Vittore Baroni nel 1985

Ray Johnson, Ray Johnson Letter to Phil Weidman, mailed clipping stamped Ray Johnson with original mailed envelope, collage,1968.

Fluxus: A Conceptual Country, 1992, designed by Ken Friedman.