D.: Perché lavora con Ilija Soskic?

Ilija Soskic è uno dei più interessanti artisti della generazione che entra nell’aktionismus e nel progetto di apertura al momento critico globale che si configura già alla fine degli anni Sessanta.
Pur essendo comparso nel momento stesso di apparizione dell’arte povera in Italia, sin dall’inizio Soskic rivela una marcia in più data da tre elementi:
1) Il suo concetto di energia, dispiegabile attraverso gesti o opere d’arte (concetto che condivide con i maggiori artisti internazionali, da Beuys a Nagasawa).
2) La sua intuizione della imminente esplosione del sistema europeo occidentale, e in particolare della Jugoslavia, cui apparteneva e cui reputa e vuole ancora dichiarare di appartenere in quanto Stato unitario di culture diverse (rifiuta ogni forma di razzismo e settarismo).
3) La sua continua scrittura/ pittura, ovvero il suo continuo diario mentale (e di critica politica), che egli attua attraverso disegni, carte-scritture, sistema nel quale ha elaborato tutta una sua riflessione filosofica e sulla filosofia del 900, da Wittgenstein e Ramsey ad oggi.Sto scrivendo un (primo) volume critico su Ilija Soskic a cui seguirà l’edizione internazionale dei suoi scritti/disegni/gesti su carta.

Simonetta Lux, Roma, 18 marzo 2004 Pubblicato in Art in Theory, a proposito dei Wandtafelzeichnungen e della filosofia di Rudolf Steiner (1861- 1925).

Si è tenuta al MLAC la Mostra (27 gennaio 2004) ed il Convegno Internazionale L’occhio non vede (27 febbraio 2004)
Traduzione dell’intervista a Simonetta Lux pubblicata su “Pobjeda” – principale quotidiano montenegrino – del 24/03/2004 (www.pobjeda.cg.yu)

Ilija Soskic, Studi per Entscheidungsproblem, 2003, gouache e inchiostro su carta a4.