Pietro Barcellona raccontato dai suoi amici si presenta come testo critico fortemente biografico, teso a mettere in luce gli aspetti più diversi di questa figura così complessa e poliedrica, attiva non solo in campo artistico, ma anche universitario, giuridico, filosofico, politico. Pubblicato in occasione della mostra tenutasi al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea nel gennaio 2006, raccoglie una serie di interventi molto diversi tra loro per tematiche e stile, grazie ai quali l'inquadratura di Barcellona avviene da più prospettive e secondo le più diverse sfaccettature. Leit motiv del testo è lo sconfinamento; sconfinamento tra le arti, tra le discipline, tra gli argomenti trattati. Lo sottolinea più volte Simonetta Lux nella sua prefazione, mettendo in evidenza come nel caso di Barcellona questo sconfinamento assuma caratteri visibilmente sociali, impregnandosi di politica anche quando si parla di arte. Le riflessioni sull'identità occidentale, sui rapporti uomo-donna, sul binomio di razionalità-corporeità, diventa una costante nei dipinti del nostro e richiama a quella che Barcellona definisce, nei suoi testi di carattere prettamente giuridico, la “crisi dell'idea di Europa”. Alle radici del malessere del continente c'è il fenomeno sociale della disgregazione ed è proprio questo che risulta evidente nei dipinti dell'artista, almeno quanto nei suoi scritti dichiaratamente politico-filosofici. Sconfinamento, dunque. Che si trasforma in “impossibile compiutezza dell'essere”, come dice Patrizia Ferri, un cerchio che non si chiude mai, un curiosità che non ha mai fine e che spinge ad avventurarsi negli aspetti più diversi dello scibile umano e delle sue forme di espressione. Extraterritorialità e contaminazione diventano i mezzi con cui interrogarsi sul presente. Ma allo stesso tempo fanno da sfondo ad una “nostalgia dell'impossibile”, nostalgia utopistica di una completezza che non si realizzerà mai. La pittura diventa in questo senso veicolo di immagini corporee, concrete, suggellando quel “passaggio di stato della materia filosofica in materia umana” (Lux) che fa l'impossibile più possibile o, se non altro, più reale. Mario de Candia si interroga sulla forza del colore in Barcellona, sulla pittura come “suprema disciplina di costruzione di immagini”, sottolineando però anche la carica fortemente soggettiva di quel “corpo ansioso” che ogni artista rappresenta. Barcellona artista. Ma anche e soprattutto Barcellona uomo, raccontato dai suoi amici con fare scherzoso, commosso, ammirato, riconoscente. È forse in queste pagine, più che in quelle strettamente critiche, che si riesce a vedere “con gli occhi dell'artista”, perché si vede da vicino il mondo che lo circonda. Fa da sfondo la Catania degli anni '60, la politica di quegli anni e ancora la filosofia del diritto. Tra nostalgia e memoria fanno capolino anche giochi scherzosi, come Bruno Amoroso che costruisce un acronimo critico con lo spelling del nome Pietro. Intervengono Jean-Paul Denizon, Bruno Pinchard e Juan- Ram?n Capella, in francese e spagnolo. Sconfinamento che diventa anche geografico e che mostra la risonanza degli scritti giuridici di Barcellona anche all'estero. Un testo complesso, dunque, che non smette di associare sistemi culturali e di pensiero molto diversi tra loro, ma più vicini di quanto non si voglia pensare. È l'arte ancora una volta diventa il giusto tramite, il trait d'union perfetto tra esperienze tanto variegate, muovendosi sul crinale tra ironia e austerità, tra gioco e serietà. Concludendo con le parole di Jean-Paul Denizon “ l'art comme un jeu! L'art est un jeu. Forme suprême de l'expression humaine, alliage du plaisir et du besoin fondamentale di connaître […] Je crois que Pietro est un grand joueur, et c'est pour cette raison que je l'aime ”.
Interventi di :
Per la prefazione : Simonetta Lux, Patrizia Ferri Mario de Candia.
Per la sezione Ritratti a colori : Fabio Ciaramelli, Antonio Passa, Bruno Pinchard, Enzo Scandurra, Eugenio Mazzarella, Bruno Amoroso, Giuseppe Frazzetto, Mario Bertin, Marco Milli, Jean-Paul Denizon, Inkyung Hwang, Anna Finocchiaro, Carla Faralli, Francesco Romeo, Salvatore Mazzamuto, Giuseppe Benedetti, Bruno Russo.
Per la sezione Pensieri e arte : Vincenzo Vitiello, Salvatore Natoli, Luigi Benvenuti, Roberto Esposito, Ubaldo Fadini, Mariano Maresca, Giovanni Battista Ferri, Eugenio Ripepe, Lorena Preta.
Per la sezione Poltica e filosofia : Juan- Ram?n Capella, Giuseppe Cantarano, Remo Bodei, Emanuele Severino, Fabio Merlini, Giuliana Stella, Bruno Romano, Agostino Carrino, Davide Messinetti.
Per la sezione I maestri : Pietro Ingrao, Renato Scognamiglio.
Alessandra Troncone
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