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INTERVENTI URBANI



Metropoli PerformaTiva
di
Massimo Canevacci
Docente di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Sociologia dell'Università La Sapienza di Roma, Massimo Canevacci è direttore e curatore della rivista "Avatar".
Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Antropologia della comunicazione visuale. Per un feticismo metodologico (Costa & Nolan, 1995), Sincretismi. Un'esplorazione nelle ibridazioni culturali (Costa & Nolan, 1995), La città polifonica, Saggio sull'antropologia della comunicazione urbana (Seam, 1993), Culture eXtreme. Mutazioni giovanili tra i corpi delle metropoli (Meltemi,1999).





Arte come attivismo politico
di
Viviana Gravano
Negli ultimi due decenni, in aree dove il conflitto sociale mantiene livelli alti, si è sviluppata un'arte urbana di forte impronta attivistica e politica. In regioni come il Centro e Latino America, gli artisti, spesso annullando anche ogni distinzione disciplinare, che separa ancora l'arte dall'antropologia urbana, hanno sviluppato azioni e prassi che si inseriscono in modo significativo nel quotidiano metropolitano. Dal Brasile ancora del tempo di Oiticica, con il suo lavoro nelle favelas, alle esperienze recenti di InSite sulla drammatica frontiera Tijuana-San Diego, si è andata sviluppando una collaborazione molto stretta tra arte e cultural studies, improntata a una ricerca che va ben oltre il circuito espositivo tradizionale, e che crea connessioni e aree di interesse concepite per incidere in modo pratico, chiaro, effettivo, sul tessuto sociale. L'estetica si fa quindi azione e abbandona qualsiasi criterio contemplativo.




Arte Pubblica. Una storia controversa.
di
Angela Madesani
Storica e critica d'arte, Angela Madesani è autrice, fra le altre cose, del volume "Le icone fluttuanti. Storia del cinema d'artista e della videoarte inItalia" e coautrice, insieme a Luciano Caramel, di "Luigi Veronesi e Cioni Carpi" alla Cineteca Italiana di Milano. Ha curato numerose mostre presso istituzioni pubbliche e private tra cui "Utopie quotidiane" al Padiglione di Arte Contemporanea di Milano, insieme a Vittorio Fagone e dal 1997 la rassegna biennale di arte giovane Periscopio con la Provincia di Milano. Ha collaborato e collabora con numerose riviste d'arte. Insegna presso numerose istituzioni fra cui l'Accademia di belle Arti di Brera di Milano.




Domenico Nardone
Nato a Bari il 11-9-1958.
- Dal 1979 al 1981 è membro del comitato di redazione della Rivista di Psicologia dell'arte.
- Dal 1983 al 1985 ha la direzione artistica della Galleria Lascala di Roma, dove realizza le prime mostre del Gruppo di Piombino (Falci, Fontana e Modica)
- Nel 1986 fonda e dirige Lascala c/o Il Desiderio preso per la coda.
- Nel 1987 assume la cura delle mostre del Gruppo di Piombino per lo Studio Casoli di Milano.
- Dal 1988 al 1992 ha la direzione artistica della Galleria Alice di Roma.
- Dal 2000 al 2003 ha la condirezione della Galleria Alice & Altri lavori in corso di Roma.
Principali pubblicazioni:
- Il testo incurabile in Riv.di Psicol.dell'arte, n.1, dicembre 1979
- L'uomo delle scommesse in Riv.di Psicol.dell'arte, n.1, dicembre1979
- La scomparsa dell'oggetto d'arte in Riv.di Psicol.dell'arte, n.2, giugno 1980
- Contributi sperimentali all'analisi della figura ambigua, in Riv.di Psicol.dell'arte n.3, dicembre 1980.
- L'Arte Eventuale, in Riv.di Psicol.dell'Arte n. 4/5, 1981.
- Prolegomeni ad un allargamento del campo d'osservazione in arte in Antonio Lombardi: quattro lavori, 1983, Roma, Ediz.Lascala.
- L'Arte d'ingannare in catalogo L'Arte d'ingannare, Siena, 1986, Ediz.Arci-Media.
- I Rulli di Renato Mambor (1968-1972), Lascala c/o Il Desiderio preso per la coda, Roma 1987
- La perdita di ruolo dell'artista nella società contemporanea, in Riv.di Psicol.dell'arte, nn.14-15, 1987.
- Falci, Fontana, Modica e Pietroiusti, brochure per la mostra, Studio Casoli e Il Milione, novembre 1987.
- Alice nel paese della Realtà in catalogo Falci,Fontana,Modica e Pietroiusti, 1988, Ediz.Vivita
- Linguaggi d'arte tra aulico e volgare in catalogo Il Lusso della Pausa, Electa, 1989, p.73
- Cartoline piombinesi su Le Monde in catalogo Generazioni a confronto, Castel S.Pietro Terme, 1990
- Le Groupe de Piombino in catalogo Le Groupe de Piombino, 1991, Art Contemporain Guerigny. (o)
- Cesare Pietroiusti in catalogo "FOTOGRAFIJA", Individualne pozicije, Moderna galerija, Ljubljiana 1991.
- Strapaese contro Stracittà in volume Maccari, giugno 1998, Ediz.Volos (o)
- Ritorno a Piombino in catalogo Ritorno a Piombino, gennaio 1999, Ediz.Primo Piano. (o)
- De Chirico, De Pisis e Guttuso. Due o tre cose che so di loro in catalogo Il Teatro botanico, Catania 1999, Ediz.Mazzotta (f)
- L'Avanguardia di Piombino e il movimento subliminale diffuso in Arte.it, n.1, giugno 2000.
- Pino Modica: Interni in catalogo Visionaria, Siena, ottobre 2000
- Verso un'antropologia dell'arte, in Next, n.48, autunno-inverno 2000.
- Sequenze di un discorso amoroso in volume Guttuso, febbraio 2001, Ediz.Volos.
- I monumenti ineffabili di Ciriaco Campus in Arte.it, n.2, maggio 2001
- Dal cinema neorealista alla tv della realtà (estratto) in Forme narrative di fine millennio, AA.BB. Macerata, maggio 2001
- Il metodo è il quadro in cat. Sergio Lombardo, Suvereto, giugno 2001
- Dai monocromi ai Gesti Tipici in cat.Sergio Lombardo, Studio Soligo, Roma, 2002.




Pino Boresta
Biografia
Nato nel 1962 a Roma, vive e lavora a Segni. Dopo una formazione essenzialmente da autodidatta, che lo ha portato ad avere esperienze anche nel campo della moda, comincia la sua attività propriamente artistica alla metà degli anni '90, a Roma.
La sua opera si caratterizza per la sua capacità di affrontare temi che, pur nella loro complessità, si riferiscono e si rispecchiano nella quotidianità di ciascuno di noi. Intento dichiarato dell'arte di Boresta è infatti proprio quello di comunicare, interessare e coinvolgere il maggior numero di persone possibili, nel tentativo di realizzare delle operazioni artistiche che escano dal circuito chiuso all'interno del quale vive l'arte contemporanea, per rivolgersi ad un pubblico più ampio, non necessariamente preparato ed interessato all'arte.
il suo ambito privilegiato di intervento è la vita di tutti i giorni di tutti gli uomini e le donne non illustri: l'obbiettivo è quello di scardinare luoghi comuni, abitudini e convenzioni sociali, per inserire una piccola crepa nel tessuto delle nostre azioni quotidiane, ormai ripetute e meccaniche, e pertanto non più pensate. La maggior parte degli interventi di Boresta ha luogo all'interno dello spazio urbano, dove più evidenti si fanno i meccanismi coercitivi del quotidiano: con la sua opera Boresta ci sprona a sperimentare interazioni sociali differenti, a modificare la nostra percezione dello spazio urbano, a vivere diversamente la città. Per questo Boresta punta in ogni suo intervento a coinvolgere il maggior numero possibile di persone, perché da spettatori e fruitori passivi dell'arte possano diventarne protagonisti, riscoprendo così che l'arte contemporanea non è qualcosa solo per gli addetto ai lavori, ma che anzi può e deve comunicare con il maggior numero di persone possibile.

Esposizioni principali:

1994
"Arte fuori Circuito", Caffè Latino, Roma
"Una smorfia per vivere meglio", Performance, Libreria Grandmelò, Roma
"H2O" Galleria Spazio Oltre, Roma
"Domestos", Centro Storico di Bolsena
"Sul perturbante", Mostra Sperimentale Fotografica, Jartrakor, Roma
"Cose", sottotitolo "Oggetti d'artista", Ass. il Politecnico XX Arte, Roma
"Infiltrazioni", nella libreria Tuttilibri di Roma
"Foglie d'Uomo", Sottotitolo "Azioni Inutili", Performance, Galleria Spazio Oltre, Roma.

1995
"Mattone dopo Mattone", Università degli Studi di Roma, Tor Vergata, opera acquisita dal M.I.F.A.V.
"Smorfie In - Smorfie Out", Personale Galleria Luigi di Sarro, Roma
"La porta di Duchamp", Galleria Campioli, Monterotondo, Roma
"Fax Art", Palazzo delle Esposizioni di Roma
"Progetto Arte Urbana" Intervento Urbano R.A.U., Galleria Spazio Oltre, Roma
"Disordinazioni", Bollettino n.2, intervento urbano non codificato
"Stelle cadenti", Intervento sul Territorio, Bassano in Teverina, Viterbo
"Supermercarte", Collettiva alla GS di via delle Fornaci n. 140, Roma

1996
"Al Naturale", Villa Mozzanti, Roma
"Su questa sola base…..", Galleria Primo Piano, Roma
"Incontri a catena", Presentazione Galleria Sala Uno, Roma
"Dimensioni Variabili", Associazione Didée, Siena
"Il gioco del senso e/o non senso", Libreria Forum, Roma
"Sposi con Optional", Intervento sulla rivista "Foto & dintorni", Italia
"Disordinazioni", Bollettino n.3, Intervento Urbano Non Codificato", Roma
"Giochi del senso e/o non senso", Villa delle Rose, Bologna
"XII Quadriennale d'Arte", con il Gruppo dei Giochi del senso e/o non senso, Roma
"Scarpe d'artista", Performance, Palazzo delle Esposizioni di Roma.

1997 "Città e Natura", con S.R.C. - Studi Ricerche Contemporanee, Palazzo delle Esposizioni di Roma
"A.C.T." - Assistenza Culturale telefonica", Galleria Il Graffio, Bologna
"Arte x Tutti", Palazzo Soave, Codogno, Lodi
"Progetto Oreste Zero", Residenza d'artisti con l'Associazione Zerynthia, Roma
""Fuori Uso" Giovani, "Mercato Globale", ex Colonia Stella Maris, Montesilvano, Pescara
"Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa", Convegno al Link di Bologna
"Serial Public", vincitore del concorso, Presentazione e Mostra al Teatro Mieli di Trieste
"Obbiettivo Italia", Galleria Il Cortile", Roma
"Sotto il cielo di Roma e Berlino", Intervento Urbano, Stazione Ostiense - Metro, Roma
"Visual Rave", L'Umanitaria, Milano.

1998 "Residui corporei", Personale alla Galleria Il Graffio, Bologna
"Scena prima", Centro Policulturale Raccolta, Roma
"la Ville, le Jardin, la Memoire", Raccolta dei mille progetti, Accademia di Francia, Villa Medici, Roma
"Progetto Oreste Uno", Residenza d'artisti con l'Associazione Zerinthya, Paliano, Roma
"Album di Oreste Zero", Foresteria di Paliano (Roma)
"Oreste", Presentazione, Opera Paese a Roma, Percorso Vita a Bologna, Archivio Via Farni a Milano

1999 "Incursioni", al Link di Bologna
"Ripetuti Congedi", Opera Paese, Roma
"Oreste alla Biennale", 48° Biennale di Venezia
"Oreste Due", Residenza d'artisti, con Ass. CRAC, Montescaglioso, Matera
"How Can I Explain", Intervento al Venice International University, Isola di San Servolo, Venezia

2000 "Materiamorfosi", Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma
"BIG Torino 2000", Intervento Metropolitano "Rifiutindagine", Torino
"Ironic", Trevi Flash Art Museum, Trevi (Perugia)
"democracy!", con Oreste, Royal College of Art, Londra
"SentierInterrotti", Palazzo Bonaguro, Bassano del Grappa (Vicenza)
"Oreste tre", Residenza d'artisti, con Ass. CRAC, Montescaglioso (Matera)

2001 "Centro Documentazione Artisti Romani", Associazione Futuro, Roma
"Le tribù dell'arte", con Oreste, Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea, <Roma
"Hellzapoppin", Galleria Il Mascherino, Roma
"Continuum 2001", Inner Space Multimedia, Poznan and Galleria Wschodnia Lodz, Polonia
"Lavavetri No Profit", Intervento Urbano, Ponte Mazzini, Roma


2003, A.Q.P.A.C. - o Archivio Quadrografico dei Personaggi dell'Arte Contemporanea, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza, Roma.




Libri in cerca d'autore
di Luigi Marozza
Sono Bibliotecario presso il Comune di Colleferro.
Questa professione - per la forte esposizione cui ti sottopone - ha aspetti davvero frustranti.
Io ad esempio mi sono veramente stancato di combattere contro "Battelli a vapore" e "Piccoli brividi" che annoiano da paura.
E sono diventato talmente allergico all'ultimo bestseller di Bruno Vespa, o "al libro di quel tale che ho visto al Costanzoshow"che non riesco più a trattenere moti di stizza.
Naturalmente i frequentatori della Biblioteca sono talmente variegati che i sussulti di insofferenza sono mitigati dai "lettori curiosi".
Ed è in Biblioteca che ho conosciuto Pino Boresta.
Veniva per lavorare ai suoi collage e montaggi facciali: ero rimasto colpito dal suo modo di "situazionarsi": faceva fotocopie, usava internet ed elargiva ottimismo del tutto gratuitamente:
La nostra collaborazione si è rafforzata nei mesi in cui si è tentato di impedire il trasferimento della Biblioteca in una brutta sede di periferia.
In quei frangenti cercavo la solidarietà e la mobilitazione degli utenti; con lui avevamo pensato di "fare qualcosa di provocatorio" (come si usa dire).
In ordine:
- DARE FUOCO AD UNA CATASTA DI LIBRI NELLA PIAZZA CENTRALE DI COLLEFERRO
- STRAPPARNE ALCUNE COPIE E RENDERE
LE PAGINE SMEMBRATE OPERA D'ARTE APPONENDOVI IL NOTO TIMBRO DI P.B.
- FAR DIVENTARE I LIBRI NON-LIBRI ("QUESTO NON è UN LIBRO" PER PARAFRASARE MAGRITTE )
Venuti a più miti consigli - dopo la sconfitta e la deportazione in periferia della Biblioteca, abbiamo organizzato sull'onda di quelle idee l'evento "Libri in cerca di lettori".
Nella giornata mondiale della lettura il 23 aprile 2003 abbiamo distribuito 300 libri etichettati e timbrati dall'artista P.B.; in parte lasciandoli in luoghi pubblici di Colleferro e dintorni;in parte consegnandoli agli utenti durante l'happening in Biblioteca.
Dell'iniziativa ne abbiamo parlato anche nel programma di radiotre Fahrenait, che da tempo segue una propria strategia di promozione al bookcrossing.
Nel frattempo abbiamo deciso di costituirci in Gruppo sotto la sigla "C3H6O3"
Il Bookcrossing artistico aveva talmente funzionato (raccogliendo curiosità e consensi ) che l'abbiamo riproposto con un intervento "abusivo" alla Biennale: altri 150 libri con istruzioni bilingue lasciati negli spazi veneziani.
L'operazione, mantenendo alcuni standard di fondo, si era tramutata da "libri in cerca di lettori" (L.C.L.) in "libri in cerca d'autore" (L.C.A.).
Spiegavamo agli occasionali trovatori che:
I libri rilasciati non sono libri - (nel senso che non vengono proposti per il particolare contenuto), ma sono il Libro: ovvero un sistema complesso di comunicazione fra chi lo ha prodotto (primo autore, curatori editoriali, stampa ecc.) e colui che, intervenendoci sopra, lo rielabora e lo fa proprio.

Essi sono da noi considerati un "opera aperta".

Dando intenzionalità ad un libro casuale diventerete autori e artisti.

Questo è dunque un libro in cerca d'autore e le istruzioni sono sul libro.


Queste invece sono le istruzioni attaccate con un'etichetta adesiva all'interno di ogni libro sulla prima pagina vuota.

Istruzioni:

DOPO AVERLO LETTO CANCELLATE CON UN PALLINO TUTTE LE LETTERE "A" CHE TROVERETE IN QUESTO VOLUME QUINDI CONTATELE E SCRIVETE QUI QUANTE SONO ( n°…… ) COSÍ FACENDO IL PRESENTE LIBRO DIVERRA OPERA D'ARTE A TUTTI GLI EFFETTI.

Chiedevamo insomma ai lettori-autori di realizzare un "lipogramma postumo".
E' una operazione che ci ha fatto sentire un po' figli (bastardi) della schiatta oplepista.
(ripensando al romanzo di Perec "La scomparsa", scritto in francese senza la vocale e)
Abbiamo incominciato a ri-prendere in mano i libri di autori quali Perec, Queneau e Calvino per com-prendere la creatività incontrollata della lingua e del testo data da regole apparentemente assurde; e poi i saggi di Virilio e Augè, per quanto riguarda un certo nostro rapporto (società occidentali, voglio dire) con gli oggetti e gli Eventi.
La nostra è una modesta trasgressione; non sappiamo bene dove andrà a parare: cerchiamo di far vacillare convinzioni e conformismi sui libri;
Vogliamo esprimere una forma estrema di resistenza del libro alla sua banalizzazione.
Per quanto riguarda il Gruppo "C3H6O3 - Laboratori di Accentuazione Urbana", fra i progetti c'è quello di
- Realizzare la pedonalizzazione effimera di uno spazio urbano
- Creare un cantiere di restauro virtuale di un immobile da destinare a Biblioteca
- Continuare, dopo la incursione della primavera 2003 "da sud a Nord", gli attraversamenti della città per viandanti curiosi; in cui i partecipanti effettuano performance situazioniste in-formative.





Salvatore Falci
Nato nel 1950 a Portoferraio, vive e lavora a Bergamo. Nel 1980 Salvatore Falci fu tra i fondatori, insieme a Pino Modica e Stefano Fontana, del Gruppo di Piombino, al quale si aggiunse più tardi anche Cesare Pietroiusti. Insieme realizzano il primo intervento del gruppo, intitolato Sosta Quindici Minuti, che prevedeva la collocazione in uno spazio pubblico di cinque seggiole in legno colorato (bianco, nero, giallo, rosso, blu ) corredate dalla scritta "SOSTA 15 MINUTI ", e l'osservazione delle modalità di interazione delle persone. Successivamente, lo stesso intervento viene ripetuto nei giorni dell'inaugurazione della Biennale di Venezia (1984 ); gli artisti misurano le reazioni della gente, misurando le variabili comportamentali: dall'indagine scaturiscono tre grafici descrittivi, su vetro serigrafato, che vengono presentati assieme alle cinque sedie, in occasione della mostra omonima tenutasi presso la galleria Lascala di Roma.
Insieme al gruppo dei piombinesi, Salvatore Falci realizza diverse opere, incentrate particolarmente sugli aspetti legati all'interazione, sia fra i luoghi e le persone che li attraversano o li abitano sia fra le persone stesse. Fra i progetti e le mostre degli anni 1985-1991 ricordiamo: Itai-doshin, Galleria Lascala, Roma 1985, Pavimenti, Galleria Lascala, Roma 1987 - Fiera di Milano , stand Studio Casoli , Milano 1987 - Il Milione , Milano 1987 - Vivita , Firenze 1988 - Planita , Roma 1988, la serie Erba- Galleria Lia Rumma, Napoli 1990 - Aperto '90 La Biennale di Venezia, Venezia 1990 - Anni Novanta, galleria Nazionale, Bologna 1991 - Edge '92 Centro Cultural Puerta de Toledo, Madrid 1992.
Dopo lo scioglimento del gruppo continua a lavorare sulle "tracce" lasciate dalle persone su luoghi ed oggetti; nel 1994 alla pratica artistica si aggiunge la docenza di pittura all'Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. A partire dal 1997 è fra gli organizzatori del progetto Oreste zero e Oreste Uno; nel 1999 è co-organizzatore della partecipazione di Oreste alla Biennale di Venezia.
Dal 2000 è docente di pittura anche presso l'Accademia L.A.B.A. di Brescia.





Adriana Torregrossa
Adriana Torregrossa nasce a Catania il 26 ottobre 1963. Nel 1983 si trasferisce a Bologna, dove frequenta i corsi del Dams. Si laurea in estetica nel 1989 con una tesi su Indietro Tutta di Renzo Arbore. Nel 1994 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 1992 al 1994 vive a Casablanca (Marocco) dove insegna Storia dell'Arte presso un istituto superiore. Nel 2002 trascorre il trimestre settembre-novembre a Bagdad (Iraq) come volontaria per l'O.N.G. Un ponte per. Tale impegno la riporterà nella capitale iraqena nel maggio 2002 con una missione di scambio culturale per la creazione della biblioteca artistica dell'Accademia di Belle Arti.
Appena ritornata in Italia dopo un anno passato ad Alessandria d'Egitto è impegnata presso il Centro Linguistico Interfacoltà dell'Università di Bologna come docente di lingua italiana per stranieri.
Dal 1994 alla professione d'insegnante e di mediatrice culturale ha associato l'attività di artista, che la ha portata ad esporre in Italia e all'estero.
Fra le principali mostre ed interventi realizzati dall'artista segnaliamo:
- Pensieri, Studio La Città, Verona, maggio 1994.
- L'estensione del corpo, Musei Civici di Piazza Cavour, Padova, luglio 1995.
- Up to Date, Galleria Spazia, Bologna, maggio 1996.
- Adriana Torregrossa (personale), Galleria Graffio, Bologna, maggio 1996.
- Da Bologna con amore (personale), Galleria Marconi, Cupramarittima (AP), aprile 1997.
- Adriana Torregrossa (personale), Villa Serena, Bologna, luglio 1999.
- Unione Culturale Franco Antonicelli (personale), intervento pubblico presso il mercato di Porta Palazzo, Torino, gennaio 1999.
- Migrazioni (personale), Circolo Le Mascherine, Alessandria, settembre 1999.
- Vito Acconci, un confronto con la Public Art in Italia, Viafarini, Milano, novembre 1999.
- Biennale di Venezia. Arte Pubblica esperienze e progetti europei, Spazio Oreste, Padiglione Italia, ottobre 1999.
- Firenze Fabbrica Europa, ex Stazione Leopolda, Firenze, luglio 1999.
- Continuum 2001, Galleria Woschodnia, Poznan, Polonia, novembre 2001.
No Border, Ravenna, Santa Maria delle Croci a cura di Maria Rita Bentini e Serena Simoni, ottobre 2002.
- Carthusia-Città Discontinua, Certosa di Pontignano, Siena, maggio 2003






Pino Modica
Pino Modica è stato uno dei promotori del "Gruppo di Piombino", con Salvatore Falci e Stefano Fontana (ai quali si aggiunse poi Cesare Pietroiusti). La prima mostra del gruppo, intitolata Sosta Quindici Minuti, tenutasi nel 1984 presso la Galleria Lascala di Roma, consisteva in alcune seggioline di legno, di diverso colore, sulle quale il visitatore era invitato a sedersi per fare appunto una sosta di 15 minuti. L'attività del gruppo, che durò fino al 1991, anno in cui si tenne l'ultima mostra (Le groupe de Piombino presso il centro Art Contemporain di Guerigny in Francia) partiva da una concezione dell'arte come produzione di comportamenti estetici e si tradusse in una serie di opere e di mostre in Italia e all'estero. Nel contesto delle ricerche del gruppo, quella di Modica evidenzia un'attenzione particolare per il rapporto dell'uomo con le macchine - siano esse molto semplici come il Calciobalilla (1987) o complesse come il Rilevatore estetico (1985) - e per la produzione a cui questa interazione dà luogo. Tra i suoi interventi principali nell'ambito dell'attività del gruppo si segnalano: Infrangenze, Studio Casoli e Il Milione (1989), Milano; Galleria Vivita 2, Firenze 1988; Bersagli, Galleria Alice, Roma 1990. Dopo lo scioglimento del gruppo, l'attenzione dell'artista per l'oggetto decade progressivamente, lasciando il posto a quella per le trasformazioni psichiche e sociali implicate dallo svolgersi stesso dell'opera, di cui sono testimonianza le monografiche come Buono di prenotazione d'acquisto, galleria Alice, Roma e galleria Il Campo, Siena, 1992; Lavoro a regola d'arte, Galleria Pino Casagrande, Roma, 1995; Indizi, Galleria Pino Casagrande, Roma, 2001; e le partecipazioni ad importanti mostre nazionali ed internazionali, come Aperto 90, Biennale di Venezia, 1990; Something is happening in Italy, Galleria Lia Rumma, Napoli, 1991; Being there Being here, Otis Parson Gallery, Los Angeles, 1991; Frequense lumineuse, Museo de La Villette, Parigi, 1992; Arteinstabile, Bologna e Incantesimi, Bomarzo, 1996; Due o tre cose che so di loro, PAC, Milano, 1998; Der italianische weg. Futurismus zum laser, Kunstforum in der Grundkreditbank, Berlino, e Shapes of mind, Museum Nasional Indonesia, Giakarta, 2001.





Brigata ES
Brigata ES è il nome collettivo di un gruppo di artisti che opera a Napoli, nato nel 1992.
Il nome collettivo Brigata ES nasce dall'idea di confondere razionalità ed irrazionalità, caos.
Partendo dai presupposti di denuncia della spettacolarizzazione dell'evento estetico, la Brigata Es realizza una serie di interventi artistici che, esasperando forme, contenuti e modelli dello spettacolo generalizzato, finiscono per denunciare e mandare in corto circuito i modelli stessi del sistema.
L'attività espositiva del collettivo d'artisti si concentra, a partire dal 1997, in una serie di mostre personali presso varie gallerie italiane (Galleria Neon, Bologna, Placentia Arte, Piacenza, Care of, Cusano Milanino, Viafarini, Milano, Padiglione Arte Contemporanea di Ferrara), alle quali si affiancano varie collettive, come Aperto Italia '97 e Ironic presso il Trevi Flash Art Museum., la rassegna "Fuori Uso" a Pescara nel 1998, "Fuori dalle righe" presso la Galleria Continua di San Gimignano e "Il possibile dal punto zero", presso la Fondazione Ambrosetti di Brescia.