Galleria-libreria Primo Piano
Via Panisperna 203_tte.
064880309 fax 064881894
primopianogallery@hotmail.com
Dovendo parlare della galleria Primo Piano non si può non partire da lei, Maria Colao, ovvero la persona che l’ha fondata e l’ha portata avanti per trent’anni con le stesse gioie e dolori che una madre può provare nei confronti di un figlio.
Maria Colao, purtroppo, si è spenta proprio pochi mesi dopo il trentesimo anniversario della nascita della sua galleria, anche se molti lo ignorano o magari non conoscono il prestigio di Primo Piano. Maria amava l’arte con una passione vera, forte, sincera e ha continuato a dimostrare il suo amore verso di essa proseguendo dritta per la sua strada senza essere influenzata da niente e da nessuno, nonostante molto fosse cambiato da quando aveva cominciato la sua attività, nel 1972.
In quell’anno, infatti, Maria apre uno spazio a via vittoria con una personale di Carlo Lorenzetti. L’attenzione è puntata, almeno all’inizio, sulla scena contemporanea italiana come testimoniano le personali e collettive di artisti come Nicola Carrino, Teodosio Magnoni e Marco Gastini. In seguito comincia a seguire anche artisti internazionali, che porta per la prima volta in Italia, ma soprattutto a Roma. Sono gli artisti di quella corrente che si suole definire “concettuale” e “minimalista”: dai più noti come Mel Bochner, Sol LeWitt, Fred Sandback ad altri meno affermati come Peter Loew e Ad Dekkers.
Ma forse lo spazio a noi tutti più familiare è quello di Via Panisperna 203, dove la galleria si trasferisce nel 1983, inaugurando con una personale di Giuseppe Chiari. L’ambiente espositivo è costituito da una sola, piccola stanza con una finestra sullo sfondo. L’altra parte della galleria è dedicata esclusivamente ai libri, la seconda grande passione di Maria e altro grande segno distintivo di Primo Piano. Già a Via Vittoria era presente una piccola raccolta di libri, ma è a Via Panisperna che la libreria assume un’importanza pari a quella dello spazio espositivo. Libri nuovi, ma molti libri rari comprati in giro per il mondo tra fiere, amici, artisti e librerie straniere. Ancora adesso, dopo più di trent’anni, Primo Piano continua ad essere tra le più fornite librerie di arte contemporanea a Roma, anche se in pochi ne sono a conoscenza, in particolare gli studenti e di questo Maria spesso si rammaricava. Non riusciva a vedere nei giovani quell’interesse vero per l’arte, che l’aveva portato a dedicare ad essa la propria vita. Col passare degli anni, però, non riusciva più a riconoscersi in un mondo, quello dell’arte contemporanea, sempre più dominato dal mercato e da una serie di meccanismi che portava alla ribalta critici, curatori e artisti senza una minima coscienza e conoscenza del loro ruolo.
Di Maria si diceva spesso che fosse scorbutica, e forse era vero, ma era proprio questo carattere così duro, ma sincero a renderla tra le galleriste più stimate anche all’estero. Non uso casualmente questa parola, perché lei stessa amava definirsi una “gallerista” nel vero senso del termine e non un mercante, come sono in realtà quasi tutti i direttori di gallerie.
Era un pesce fuor d’acqua, in un mondo fatto di ipocrise, gelosie: lei continuava ad amare l’arte ed i “suoi” artisti sempre allo stesso modo. Tra gli anni ’80 e ’90 è riuscita a portare e far conoscere a Roma artisti del calibro di Carl Andre (1984), Roman Opalka (1986) e infine i tre artisti a cui era più legata: Lawrence Weiner, Robert Barry e John Baldessari. Amava raccontare numerosi aneddoti riguardo i comportamenti, le stranezze, la genialità di questi personaggi. Nei suoi numerosi viaggi in America aveva stretto rapporti di amicizia con critici come Seth Sieglaub, galleriste come Ileana Sonnabend, artisti, appunto, come Bochner, Andre, Weiner e Baldessari. All’inizio degli anni ’90 ha avuto grande fiuto facendo esporre gli allora promettenti, oggi affermatissimi Julian Opie e Graham Gussin. Come dimenticare, poi, le personali dei coniugi Becher, Ana Mendieta, Gordon Matta Clark, Hanne Darboven? Nomi che adesso fanno sorridere se accostati ad una “piccola” galleria nel centro di Roma. Eppure Primo Piano e Maria Colao sono stato questo se non di più. Maria, infatti, nel corso degli anni, non si è fermata, ma ha continuato a seguire con entusiasmo anche i più giovani come Cesare Pietroiusti e Luca Vitone in Italia o Ceal Floyer, Olaf NIcolai e Maria Eichhorn. E’ riuscita ad esporre sempre artisti che apprezzava veramente senza pensare mai a fini commerciali e questo forse negli ultimi tempi l’aveva portata ad una sorta di rifiuto nel seguire quelle “regole” a cui una galleria di successo deve sottostare per andare avanti.
Maria se ne è andata via troppo presto, ma la sua galleria, i suoi artisti, i suoi libri e le tante persone che almeno una volta hanno varcato la soglia di quella porta in legno e hanno avuto la fortuna di vedere questo piccolo “magico” spazio, non potranno mai dimenticarla.

Galleria Primo Piano, personale di Graham Gussin_2001_particolare

Galleria Primo Piano, mostra di Luca Vitone