Scheda mostra:
Mostra a cura di: Lorenzo Benedetti, Emanuela Nobile Mino
Volume!
Sede Via San Francesco Di Sales, 86/88, Roma 00165
Tel +39 06 6892431 | press@fondazionevolume.com | http://www.fondazionevolume.com
Data di apertura: mercoledì 12 dicembre 2007
Data di chiusura: venerdì 28 dicembre 2008

Carsten Nicolai BIO
Nato a Berlino nel 1965, Carsten Nicolai aka Alva Noto, artista e musicista, porta avanti una ricerca che mira a sviscerare le strutture ultime e minimali di tutti i linguaggi che utilizza. Interessato ai fenomeni naturali e fisici e alle nuove tecnologie, sia nella musica che nelle opere visive, il suo lavoro analizza le strutture macroscopiche e geometriche dei suoni, i cromatismi netti del bianco e del nero, le caratteristiche fisiche del tempo, dello spazio, del movimento e della luce.
La sintesi dei suoi lavori si trova nelle installazioni in cui si intersecano audio e video come fenomeni da indagare nei loro aspetti più radicali.

 

È vivamente sconsigliato l’uso di fiamme libere nei pressi dell’installazione che dal 12 al 28 dicembre il tedesco Carsten Nicolai aka Alva Noto propone presso la Fondazione Volume!
Affermato artista nonché esponente della scena elettronica minimale e glitch, Carsten Nicolai, sintetico e “ruvido” come la sua musica, si concede appena quando, incontrandolo mentre si aggira presso gli spazi della fondazione, cerco di capire direttamente da lui cosa significhi questo nuovo lavoro. Di poche parole insomma, come una formula matematica che in pochi segni racchiude una verità universale.

“Think about the airplain’ burst, when the airplane goes over sound speed, there’s a boom! I’m interested to sound connection and disconnection”. E così Carsten propone un vero e proprio esperimento che puzza di gas e il risultato è un valore che dà il titolo all’opera:

“334 m/s” che equivale a
c air = 331,5 m/s √ 1+ v/°C/273,15

334 m/s (1238 km/h) è la formula di questa rottura, la formula dello scoppio di Nicolai, il segno di un evento che dura pochi attimi, la motivazione fisica di un’aspettativa che si realizza e si risolve a intervalli regolari.

Nelle due sale della fondazione l’artista rende visibile il fenomeno fisico della rottura della barriera del suono, allestendo due tubi di plexiglass, tra loro connessi attraverso una centralina e alimentati ciascuno da una bombola a gas. Una fiamma brucia e carica di energia l’ambiente dei tubi fino alla semi-saturazione. La risultante è un flusso di energia che rimbalza da un tubo all’altro, producendo veloci scariche di gas che rotolano come delle sfere dentro i tubi stessi.

Qui Carsten Nicolai intrappola l’essenza di una rottura, di uno sconfinamento violento, producendo un’esperienza sinestetica che raggiunge più piani dell’esperienza e colpisce il sistema nervoso. La tensione si carica insieme al soffio di gas e ci sorprende ogni volta come se fosse la prima. L’impatto produce contemporaneamente uno scoppio, la sua visualizzazione e il sussulto adrenalinico. Suono, immagine e corpo reagiscono insieme.

Carsten Nicolai ancora una volta conferma la sua propensione verso un linguaggio tagliente e minimale che contraddistingue la sua produzione di artista e musicista. Ama raggiungere il cuore dei fenomeni, l’essenza ultima, gli elementi, così come nella musica elettronica elabora il suono e le sue vibrazioni, studiando gli aspetti “geometrici” delle frequenze, coinvolgendo il caso, il tempo, lo spazio e il movimento.

 

Carsten Nicolai, 334 m/s, 2007, installazione, fondazione Volume!, foto Raffaella Bordini.